Anche gli studenti universitari dell’ateneo di Modena e Reggio Emilia aderiscono alla manifestazione nazionale “Senza casa, senza futuro” lanciata da Udu-Unione degli universitari, il più grande sindacato studentesco italiano per denunciare la crisi abitativa e chiedere risposte al Governo. Gli studenti modenesi hanno piantato le tende oggi pomeriggio davanti all’ingresso dell’Università di Economia (in FOTO).
“Nonostante la clamorosa protesta al Politecnico di Milano – afferma Alessandro Bruscella, coordinatore Udu Unimore – ancora il Governo non si è preso alcun impegno concreto per risolvere la crisi abitativa. Anzi, la Ministra Bernini con la grave dichiarazione di oggi conferma la linea fallimentare del Pnrr, nonostante i primi stanziamenti abbiano dimostrato come le risorse stiano andando in gran parte al privato e al libero mercato, non favorendo significativamente il Diritto allo Studio. Per queste ragioni, abbiamo deciso di aderire all’appello lanciato da Ilaria e dalla Terna Sinistrorsa, piantando tende davanti agli atenei di tutta Italia”.
L’Udi chiede alla Ministra dell’Università e della Ricerca un confronto e l’apertura di un tavolo per affrontare l’emergenza abitativa. “Chiediamo anzitutto – prosegue Bruscella – di realizzare residenze universitarie che rientrino nel diritto allo studio, le uniche che possono garantire a tutti gli studenti di studiare, indifferentemente dalla loro situazione economica. Ma poi chiediamo anche di incrementare il fondo di sostegno ai fuorisede, per il quale la legge di bilancio ha previsto soltanto 4 milioni di euro. Una cifra evidentemente ridicola vista la colossale crisi abitativa e il caro affitti”.

L’Unione degli Universitari ha elaborato un articolato manifesto, composto da 10 proposte per affrontare la crisi abitativa. Alcune delle richieste sono dirette anche al Ministero delle Infrastrutture: “Crediamo serva agire sulla leva fiscale e contrastare gli affitti in nero. Ad esempio, troviamo inaccettabile che si applichi la cedolare secca al 21% sui canoni liberi: perché bisogna applicare una tassazione agevolata a favore di coloro che fanno pagare una stanza mille euro? Bisogna invece rendere più appetibile il canone concordato. Altra richiesta fondamentale è il blocco dei rincari: come succede in Francia, Spagna o Germania serve individuare un limite più stringente per l’adeguamento annuale del canone, non è possibile che il canone possa crescere del 10% seguendo l’inflazione annua”.
“Se non ci saranno risposte dalle istituzioni – Governo, ma anche Università e Comune – la mobilitazione di oggi continuerà e siamo intenzionati ad accamparci con le tende” conclude Bruscella.

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