More GREEN for UNIMORE

Il nostro ateneo sotto molti punti di vista è in crescita: per numero di immatricolati, per nuovi corsi di laurea e in qualità della didattica. Ma da punto di vista della sostenibilità ambientale ed energetica deve essere ancora fatto molto.

Dopo diversi mesi di elaborazione promossa da Unione Universitaria – Udu Modena e Reggio Emilia insieme a Ciclofficina Popolare e Legambiente Modena, ha elaborato la piattaforma “More GREEN for UNIMORE”: questa piattaforma contiene alcune proposte che avranno un impatto importante sulla sostenibilità del nostro ateneo.

In questi ultimi mesi la coscienza critica sulle tematiche ambientali si è risvegliata ed anche noi studenti vogliamo fare la nostra parte.

  1. Distributori di acqua potabile gratuita all’interno delle biblioteche e dei dipartimenti per diminuire il consumo delle bottiglie di plastica e non solo.

Dal nostro punto di vista l’acqua è un bene pubblico: l’introduzione dei distributori d’acqua potabile gratuita avrebbero un impatto significativo sul consumo di bottigliette di plastica usa e getta, una delle principali tipologie di rifiuto che viene prodotto dagli studenti.

  1. Individuazione di un delegato del rettore che si occupi della sostenibilità ambientale e dei rifiuti.

Siamo ben consci che il mandato del rettore sia in scadenza ma ci auguriamo che venga introdotto in futuro un delegato del rettore che si occupi, nello specifico, della sostenibilità ambientale del nostro ateneo.

  1. Ridistribuzione e ridisposizione dei cestini dei rifiuti differenziati.

Proponiamo di disporre i cestini solamente a gruppi di 3, necessariamente affiancati e comprendenti:

  • 1 cestino della raccolta Indifferenziata
  • 1 cestino della raccolta di Plastica e Lattine (A Modena sono raccolte insieme)
  • 1 cestino della raccolta della Carta

I cestini dovranno essere disposti a circa 5 metri di distanza tra un gruppo e l’altro, in luoghi accessibili, a vista e in quantità proporzionata agli spazi.

Successivamente a quest’azione si prevede l’eliminazione dei bidoncini unici dell’indifferenziata.

La strategia prevede di rimuovere tutti i cestini piccoli della Indifferenziata dal fianco dei tavoli da studio e dalle aule e dagli spazi dove sono presenti, perché superflui e controproducenti per ottenere una differenziazione efficace, per poi sostituirli con gruppi di 3 cestini disposti come sopra.

Da anni di monitoraggio è emerso che gli studenti non si guardano in giro perché concentrati nello studio, così non verificano se ci sono cestini della differenziata in giro ma usufruiscono del più vicino. Ancora oggi è così, anche con le matricole che dovrebbero essere più giovani, più attivi e più informati sul problema.

  1. Far partecipare Unimore alla classifica UI Green Metric e al progetto RUS.

La UI Green Metric è la classifica internazionale della sostenibilità ambientale delle università di tutto il mondo. La prima classificata tra le italiane è Unibo.

Unimore ad oggi non ha ancora aderito. Noi lanciamo questa sfida a tutto l’Ateneo affinché si metta in gioco e diventi molto più competitivo.

  1. Maggiore tutela del verde nel campus e nei dipartimenti.

È necessario migliorare le aree verdi all’interno dei campus e dei dipartimenti.

Nel caso specifico, pensiamo alle zone dipartimentali di ingegneria e BSI dove l’area verde può essere maggiormente curata per essere sfruttata a favore degli studenti, con l’incremento della vegetazione presente (come alberi e/o siepi) e l’inserimento di elementi di arredo che possano migliorare la fruibilità delle aree stesse (come panchine e tavoli collegati con dei sentieri, da poter sfruttare il verde senza danneggiarne la qualità). In tal modo, oltre a rendere l’area verde più confortevole, si favorirebbe la socializzazione degli studenti anche negli spazi esterni della struttura universitaria.

  1. Maggiori investimenti per il trasporto sostenibile: dagli Autobus alle biciclette

In questi ultimi anni il numero degli studenti è cresciuto in modo importante: serve quindi da parte dell’ateneo (oltre che dell’amministrazione comunale) uno sforzo per favorire l’utilizzo delle forme di trasporto sostenibile.

Occorre migliorare la diffusione del bike sharing aumentando il numero di mezzi a disposizione, oltre a completare la rete ciclabile che collega i campus con il centro e i quartieri residenziali e aumentare la sicurezza complessiva per chi desidera spostarsi in bici.

Inoltre, crediamo sia opportuno investire maggiormente nel TPL migliorando i servizi a disposizione degli universitari e attivando anche una linea di trasporto notturno.

  1. Chiedere ai gestori delle macchinette in Università di sostituire i bicchieri di plastica, con altri di materiale compostabile.

Il consumo di alimenti disponibili all’interno dei distributori automatici costituisce un contributo non indifferente alla produzione di rifiuti all’interno dei dipartimenti.

Nell’ottica di ridurre sempre più la quantità di rifiuti non differenziabili, un primo passo utile può essere la sostituzione dei bicchieri in plastica con prodotti analoghi in materiale compostabile, mettendo a disposizione appositi bidoncini per la raccolta dell’umido in prossimità dei distributori e delle macchinette del caffè.

  1. Dare borracce gratuite in alluminio a tutti gli studenti di Unimore per abbattere l’utilizzo e lo spreco della plastica.

Come già ricordato al primo punto della piattaforma, le bottigliette di plastica sono uno dei principali rifiuti prodotti in università.

Per ridurre drasticamente l’uso, insieme ai distributori di acqua crediamo sia opportuno che l’ateneo investa risorse proprie per dotare tutti gli studenti di una borraccia personale, eventualmente brandizzata con il logo Unimore.