In seguito al Consiglio dei Ministri del 5 gennaio, l’Ateneo Unimore non ha preso decisioni che comportino cambiamenti nello svolgimento delle attività didattiche e degli esami, bensì ha perseverato nelle scelte prese per la sessione di settembre di continuare a svolgere gli esami prioritariamente in presenzaignorando le esigenze di una fetta consistente di studenti e studentesse, in particolare quelli fuori sede che rappresentano oltre il 41%.


Infatti, data la situazione pandemica attuale e il continuo innalzamento giornaliero dei casi di Covid-19, la comunità studentesca si aspettava una presa di posizione e dei protocolli differenti. A tutto ciò si aggiungono dei dettagli di non poco conto: la comunicazione sullo svolgimento degli esami, giunta con così tanto ritardo, conferma una disorganizzazione quasi latitante che favorisce lo sviluppo di disinformazione e agitazione nella comunità studentesca.
L’Unione Universitaria Udu di Modena e Reggio Emilia ritiene che tali decisioni, che dovrebbero fare l’interesse degli studenti e delle studentesse, ne ledono, in realtà, sia il diritto allo studio che quello alla salute, fisica e mentale.


“Abbiamo appreso le modalità di svolgimento degli esami con una certa amarezza – afferma il coordinatore di Udu e senatore accademico Alessandro Bruscella – Non possiamo nascondere la delusione provata nel constatare che, ancora una volta, la nostra voce sia stata completamente ignorata. Avremmo voluto proporre la modalità mista, ovvero sia esami in presenza che da remoto su base volontaria dello studente, ma le decisioni sono state prese in sedi in cui non vi è rappresentanza studentesca, nonostante avessimo mostrato un forte spirito collaborativo.”
“Tale scelta – continua Bruscella – non tiene conto di una quantità considerevole di problematiche: l’elevato rischio al quale le studentesse e gli studenti sono esposti nel raggiungere il luogo d’esame, o anche la mancata certificazione di isolamento e di quarantena fiduciaria o ancora i tempi di attesa dei risultati dei tamponi che rendono incerto lo status psico-salutare delle studentesse e degli studenti.”


Siamo consapevoli del fatto che tale modo di agire porta gli studenti a ritrovarsi implicati in una moltitudine di casi: nel momento in cui uno studente o una studentessa fuorisede scopre di aver contratto il covid già arrivato a Modena o Reggio Emilia sarà costretto a svolgere la quarantena in città, con tutte le conseguenze del caso, che possono prevedere un ulteriore pagamento del pernotto all’hotel o anche la perdita del biglietto già acquistato per ritornare nella propria residenza. Ma quanti studenti hanno la possibilità economica per poter far fronte a tali imprevisti? Inoltre, come fronteggiare le problematiche inerenti alle borse di studio?
Non è stato considerato che queste scelte, in determinate condizioni, possono portare uno studente/essa a perdere un appello che ai fini del mantenimento della borsa di studio regionale potrà risultare fondamentale e, a cascata, potrebbe portare, nel peggiore dei casi, al prolugnamento della durata del corso di studi senza possibilità di godere della borsa.
Non da meno con la determinazione di tali misure si andranno molto probabilmente a creare situazioni assai problematiche per gli studenti e le studentesse fuorisede che potrebbero condividere la propria abitazione con persone positive, inoltre va sottolineato che ad oggi a causa delle autonomie dipartimentali vi sono regole più stringenti in merito alle iscrizioni agli appelli d’esame e in questi casi se si diventasse positivi al Covid-19, non sarebbe possibile richiedere un appello d’esame a distanza con meno di 48 ore di preavviso. Queste sono solo alcune delle problematiche che abbiamo riscontrato analizzando i protocolli del rientro in presenza e il lasciare autonomia ai dipartimenti, e in certi casi ai singoli docenti, va solamente a creare forti disuguaglianze e discriminazioni tra la comunità studentesca.


Come Udu non ci fermeremo qui, ma continueremo a proporre quella che è sicuramente la modalità più adeguata per lo svolgimento degli esami: la modalità mista, che permette a chi ne ha la possibilità, e soprattutto la volontà, l’opzione di svolgere gli esami in presenza, ma che, al contempo, tutela studenti e studentesse che si trovano in una delle situazioni sopra elencate.

L’Esecutivo di Unione Universitaria – Udu Modena e Reggio Emilia